STORIA
La famiglia Sernaglia si vuole derivata dagli Antichi Signori di Sernaglia sul Piave. Giunse nei territori di Montebelluna, alle pendici della riviera del Montello, all’inizio dell’800. Qui dunque, nel cuore dell’Alta Marca Trevigiana, si estendono i territori dell’omonima Azienda Vinicola.
In questa zona da secoli si coltiva la vite, tant'è vero che nel 1590 lo storico Bonifacio nella sua "Historia Trevigiana" scriveva "I terreni producono (...) vini buonissimi ed il migliore è quello della riviera del Montello"

Qui da sempre i viticoltori cercano di trasmettere nel vino il profondo legame tra la tradizione vinicola e questa terra tanto generosa, che ben si presta alla produzione del "nettare degli dei" grazie alla sua particolare esposizione climatica e alla natura del suo terreno argilloso, ricco di ferro e componenti minerali.

VISIONE
Era il 1950 quando il Cavalier Eugenio Sernaglia intuì la possibilità di produrre nei territori dell’Alta Marca trevigiana vini di altissima qualità. Mise quindi a dimora nei Suoi terreni i vigneti di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc per produrre vini rossi di elevato pregio qualitativo. Nel 1968 la Sua famiglia proseguì ancora con i vigneti di Glera per far nascere anche un vino bianco, che poi diventerà Prosecco Superiore del Montello e dei Colli Asolani.
Il rispetto e la profonda valorizzazione del territorio sono stati da sempre i valori adottati  dalla famiglia di Eugenio fino ad oggi.

TERRITORIO
L’Alta Marca Trevigiana è la zona collinare in provincia di Treviso che comprende i territori di Asolo ed il Montello.
Il Montello è un rilievo molto particolare, fatto di terreni argillosi ricchissimi di ferro e componenti minerali, lambito nel versante nord dal fiume Piave. Tipiche del Montello sono le doline carsiche, con la formazione di grotte e risorgive senza lo scorrimento di acque superficiali.
La sua altezza massima è di 371m sul livello del mare e la sua superfice è di circa 6000 ettari suddivisi nei comuni di Montebelluna, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Volpago del Montello e Nervesa della Battaglia.

STORIA DEL TERRITORIO
L’elemento che nel passato ha più influenzato la scelta del Montello come luogo ideale per gli insediamenti umani è stato sicuramente la vicinanza del Piave, sia come produttore di risorse che come via di comunicazione.
Dalla fine dell’età del bronzo in particolare crebbe notevolmente l’importanza di Montebelluna, che divenne un importante punto d'incontro tra la pianura veneta e le vallate alpine ricche di minerali, data la sua posizione strategica nella fascia pedemontana.
Intorno al 200 a.C. queste terre divennero parte del Sacro Romano Impero in quella che era la centuriazione Nord di Treviso, tuttavia il Montello continuò a mantenere il suo aspetto originario.
Nel 1471 L’intero Bosco del Montello diventava riserva forestale dell’Arsenale della Serenissima Repubblica di Venezia, che espropriò tutti gli abitanti e chi aveva preso possesso delle aree boschive facendo diventare demaniali tutte le proprietà. Questa particolare politica mirava ad una pianificata coltura forestale, che doveva essere in grado di assicurare una costante e continua produzione di legname per l’Arsenale. Si ridussero sempre più gli spazi agricoli e furono previste gravi pene per chi avesse danneggiato gli alberi di quercia, utilizzati nella costruzione degli edifici veneziani e delle navi della Serenissima Flotta.
Nel 1797 con la caduta della Repubblica di Venezia mancò una vera e propria tutela del Montello, nonostante il governo napoleonico del Regno Italico lo demanializzi  nel 1811 e quello asburgico del Regno Lombardo-Veneto lo suddivida in 20 “Prese”.
Nel 1892 con la promulgazione della legge Bertolini, il Regno d’Italia suddivise il Montello in lotti con lo scopo di  promuoverne la crescita, tuttavia l’assenza di acque superficiali non consentì un reale sviluppo.